In genere DonnaPress non si occupa di questo genere di articoli, ma la gioia è talmente grande che ci ha toccate nel profondo del nostro cuore e crediamo sia utile diffondere la notizia per tutte coloro che fino ad oggi hanno pregato e creduto in lui, noi comprese.
A comunicarlo è stata la stessa neuropsicologa Federica Alemanno, che al San Raffaele di Milano ha seguito il campione Zanardi già dai primi interventi d’urgenza dopo il suo trasferimento da Villa Beretta.
Ricordiamo tutte quel terribile incidente in handbike vicino a Siena l’anno scorso e se a lungo abbiamo atteso un suo risveglio, oggi finalmente arriva la splendida notizia: “È stata una grande emozione quando ha iniziato a comunicare, nessuno ci credeva. Lui c’era! E ha comunicato con la sua famiglia” ha raccontato la stessa Alemanno.
Forse anche la stessa medicina aveva accantonato l’idea di rivedere uno Zanardi che potesse riacquisire le sue funzioni neurologiche, ma non hanno fatto i conti proprio con lui, l’uomo che con la forza di un leone riesce a combattere contro tutto e contro tutti. Una forza della natura, un padre, uno sportivo, un esempio.
Ora Zanardi è “tornato a comunicare” e comunica con la famiglia.
Proprio la specialista Federica Alemanno lo ha detto al Corriere della Sera e con un’emozione immensa ha sottolineato l’entità di questi progressi:
“È stata una grande emozione quando ha iniziato a comunicare, nessuno ci credeva. Lui c’era! E ha comunicato con la sua famiglia”.
Vi lascio immaginare l’emozione di Daniela, sua moglie, e suo figlio Niccolò, che non hanno mai smesso, neanche un attimo di crede che il loro campione potesse tornare, contro ogni previsione e contro ogni statistica.
Il merito va anche alla dottoressa Alemanno, che a soli 36 è diventata una grande esperta nei campi medici d’avanguardia ed è già responsabile del Servizio di Neuropsicologia e professore alla facoltà di Psicologia dell’Università Vita e Salute, e ha alle spalle una laurea in neuroscienze e un post-dottorato al Dipartimento di Bioingegneria all’University of California San Diego (Ucsd).
Il trattamento con la chirurgia da svegli
La dottoressa Alemanno si è presa cura di Zanardi come un figlio farebbe con il proprio padre, ed è proprio dal padre che probabilmente la Alemanno ne ha tratto la sua esperienza personale, ma della quale ha raccontato solo in parte.
“La chirurgia da svegli: una tecnica molto particolare che si fa in pochissimi centri in Italia e ha come obiettivo quello di garantire al paziente la migliore qualità di vita possibile dopo un’inevitabile intervento chirurgico”.
Ora Zanardi sta recuperando pian piano le sue funzioni vitali, riconosce le persone care e riesce a farsi capire.
Zanardi: l’incidente in pista e poi quello sulla handbike
La storia di Zanardi inizia nel 2001, quando correva in auto e a causa di un incidente durante una gara, subì l’amputazione delle gambe. Il suo spirito e la sua grinta che contraddistingue solo i campioni, lo hanno portato nuovamente a correre, in auto e sulla handbike, con cui aveva poi vinto quattro ori e due argenti alle Paralimpiadi.
In un clima di paranormalità, dopo il lockdown, Zanardi il 19 giugno rimase coinvolto in un altro drammatico incidente a Pienza e proprio sulla handbike, scontrandosi con un tir che proveniva in corsia opposta.
Da allora sono trascorsi 7 mesi, una serie di interventi chirurgici prima a Siena e poi a Milano, lo hanno strappato ad un destino ben più meschino e dal 21 novembre Zanardi è stato trasferito nel reparto di neurochirurgia di Padova, a pochi chilometri dalla casa di famiglia, dove ora risponde agli stimoli che gli arrivano dall’esterno: “Stringe la mano su richiesta. Se gli chiedono di fare ok, alza il pollice. Dov’è Daniela? E lui gira appena il capo verso di lei”
Ora i progressi di del campione continuano, ma in fondo non dovremmo stupirci così tanto, stiamo parlando di Alex Zanardi!
Metticela tutta Campione!